Ristrutturazione edilizia, dopo Canosa c’è l’ok anche di Barletta. I tecnici: «Cosa aspettano gli altri comuni?»
«Dopo Canosa anche Barletta: adesso cosa aspettano gli altri Comuni?». È questo il quesito che pongono gli Ordini provinciali degli Ingegneri, degli Architetti e dei Geometri, all’indomani della deliberazione del Consiglio comunale di Barletta che ha recepito ufficialmente la Legge Regionale n. 36/2023.
La norma disciplina gli interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica, sostituendo il precedente “Piano Casa” – ormai superato e dichiarato incostituzionale – e apre la strada a una nuova stagione di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
Ad oggi, nella sesta provincia pugliese, solo due comuni su dieci – Canosa di Puglia e Barletta – hanno deliberato per rendere operative le nuove disposizioni. Da qui l’interrogativo, rivolto con forza a tutte le amministrazioni comunali della provincia: perché attendere ancora?
«Accogliamo con soddisfazione la scelta del Comune di Barletta» dichiarano congiuntamente gli Ordini professionali. «Finalmente anche qui sarà possibile rinnovare il patrimonio edilizio esistente, renderlo più moderno, energeticamente efficiente, strutturalmente sicuro ed ambientalmente sostenibili, senza consumare ulteriore suolo. È un passo decisivo verso una rigenerazione urbana sostenibile e responsabile». Gli Ordini richiamano la politica al senso di responsabilità: la Legge Regionale 36/2023 non è un punto d’arrivo, ma l’inizio di un percorso urbanistico più ampio e costituisce uno strumento fondamentale per promuovere una trasformazione consapevole delle città, con vantaggi per i cittadini, per i professionisti del settore tecnico e per l’intera filiera edilizia.
Tuttavia, per sfruttarne appieno il potenziale, è essenziale che tutti i Comuni si attivino quanto prima per adottarla formalmente.
«Servono regole chiare e uniformi – sottolineano i tecnici – solo così si potranno programmare e realizzare interventi nel rispetto della normativa e delle esigenze di sviluppo del territorio».
Gli Ordini provinciali si dichiarano pronti a supportare le amministrazioni locali, offrendo la propria competenza tecnica e professionale per accompagnare questo percorso di attuazione normativa, nell’interesse collettivo.