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Nuova legge regionale urbanistica, arch. Roselli (Ordine BAT): «Bene confronto, no a norme straordinarie»

Nuova legge regionale urbanistica, arch. Roselli (Ordine BAT): «Bene confronto, no a norme straordinarie»

«Assieme agli altri ordini professionali della Puglia riuniti sotto la comune bandiera della Federazione regionale degli Architetti, abbiamo chiesto ed ottenuto un tavolo permanente in Regione per continuare a discutere assieme in modo serrato sulla nuova legge urbanistica e sul piano paesaggistico territoriale regionale. Abbiamo ribadito con forza tutti assieme il no a norme urbanistiche di carattere derogatorio e straordinario come è stato con il Piano Casa». Ribadisce un concetto forte e chiaro il Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC BAT Andrea Roselli in vista del nuovo incontro del tavolo tecnico regionale convocato dal consigliere delegato Stefano Lacatena. C’è in discussione la nuova legge sull’urbanistica che è un tassello essenziale per la Puglia e per cui c’è la necessità di grande coinvolgimento delle realtà professionistiche.

«Abbiamo condiviso con gli Architetti di Puglia e con il presidente di Federazione Maurizio Marinazzo la necessità per la regione di pensare ad una legge unitaria ma soprattutto flessibile – ha detto ancora l’arch. Andrea Roselli – una legge che garantisca norme chiare ed univoche su tutto il territorio regionale. C’è da ripensare le norme future considerando la denatalità ma soprattutto la necessità di riqualificare e rigenerare l’urbanistica presente senza gravare ancora sul consumo di suolo già a livelli altissimi. Quindi questo strumento dovrà armonizzare le attività dei comuni e creare una sintesi su tutte le attività culturali, sociali, di impresa, ambiente e sanità».

Beni confiscati alle mafie tra casi studio e riqualificazione: se ne discute con gli Architetti BAT

Beni confiscati alle mafie tra casi studio e riqualificazione: se ne discute con gli Architetti BAT

La sfida della bellezza per far rinascere beni confiscati alle mafie. Sarà questo il tema di un incontro formativo particolarmente importante organizzato dall’Ordine degli Architetti PPC della BAT e previsto per venerdì 29 novembre a Palazzo Covelli in via Ognissanti 123 a partire dalle 16,30. Ad arricchire il pomeriggio formativo la presenza dell’arch. Fabio Foti Presidente dell’Ordine Architetti PPC di Vibo Valentia e l’arch. Sonia Di Giacomo Presidente dell’Ordine Architetti PPC di Siracusa.

Con il coordinamento dell’arch. Marco Stigliano consigliere dell’Ordine Architetti PPC BAT si analizzeranno casi studio e progetti di riqualificazione considerando che in Italia sono migliaia i beni immobili destinati e in gestione. Ad introdurre i lavori l’arch. Andrea Roselli Presidente Ordine degli Architetti PPC BAT.

Ordine degli Architetti BAT e GVM Puglia ancora insieme per la salute degli iscritti

Ordine degli Architetti BAT e GVM Puglia ancora insieme per la salute degli iscritti

L’assistenza sanitaria targata Inarcassa ma anche una specifica convenzione tra Ordine degli Architetti PPC BAT e la GVM Puglia care & research spa per tutti gli iscritti. Un evento formativo negli scorsi giorni a Palazzo Covelli a Trani ha permesso di aggiornare tutti gli iscritti sul Piano Sanitario Inarcassa ma anche sulla convenzione gratuita o a tariffe agevolate che consente l’accesso alle strtutture GVM Puglia anche ad architetti e famigliari non iscritti alla Cassa ma iscritti all’Ordine.

«E’ stato per noi un momento importante per spiegare ai tanti colleghi intervenuti tutte le caratteristiche dei piani sanitari messi in campo da Inarcassa – ha spiegato il delegato Architetti BAT della Cassa Arcangelo Ficco – Al compito istituzionale della previdenza, affianca un’importante attività di assistenza mirata alla sicurezza sociale degli associati e allo sviluppo della professione». Il piano sanitario base “Grandi interventi chirurgici e gravi eventi morbosi” di Reale Mutua – Blue Assistance è automaticamente attivo per gli iscritti Inarcassa e copre gran parte delle patologie oggi diagnosticate in Italia con la possibilità di estendere, a propria discrezione, le prestazioni ai componenti del nucleo familiare.

«E’ importante anche il ruolo dell’Ordine degli Architetti BAT – ha spiegato il Presidente Andrea Roselli – cerchiamo di agevolare i nostri iscritti anche con questa importante convenzione con le strutture GVM in Puglia. Ringrazio per questo l’avv. Alessia Fucilli responsabile area convenzione della GVM in Puglia e tutti gli iscritti che hanno partecipato all’evento formativo. L’assistenza sanitaria è uno dei più importanti servizi che Inarcassa e naturalmente l’Ordine, vuole assicurare ai propri iscritti».

Camere d’albergo, come sono cambiate dagli anni ’80: «Ecosostenibilità, nuovi confort e stile contemporaneo

Camere d’albergo, come sono cambiate dagli anni ’80: «Ecosostenibilità, nuovi confort e stile contemporaneo

Ecosostenibilità, nuovi canoni di confort ma anche nuove sfide ed un approccio completamente diverso dal passato. Sono solo alcuni dei temi trattati all’interno della Galleria Ferrante Ho.Re.Ca. a Bisceglie grazie ad un evento formativo dell’Ordine degli Architetti BAT su “L’evoluzione della camera d’albergo dagli anni ’80 ai giorni nostri”. Una importante partecipazione di esperti del settore a partire dal padrone di casa Alessandro Ferrante per passare a Ceo e responsabili commerciali di alcuni dei più importanti brand del settore come Visma, La Bottega, Abert, Hcs e Hilding Anders.

«Le tendenze del mondo attuale ci portano sempre più ad avere maggiore attenzione per quello che è l’ecologicamente corretto – ha spiegato Alessandro Ferrante, ceo di Galleria Ferrante – quindi con un’attenzione particolare sull’utilizzo dei materiali e sulla riduzione degli sprechi. Non solo sprechi legati ai consumi giornalieri, ma anche dal punto di vista della progettazione. Spreco non è solamente la merce che noi andiamo a gettare come rifiuto, ma è anche legato ai tempi che vengono utilizzati banalmente per la pulizia delle camere». Durante l’incontro particolarmente partecipato è emerso con chiarezza come serva una specifica attenzione alla progettazione dei nuovi alberghi o delle ristrutturazioni di quelli esistenti specie in un paese come l’Italia che conta decine di migliaia di queste attività: «Può sembrare una banalità – ha spiegato ancora Alessandro Ferrante – ma una cosa è progettare una casa bellissima ed una cosa è progettare un albergo. Una delle variabili fondamentale è per esempio il tempo di consegna. Considerate come qui ci siano spesso grandi imprenditori che investono o catene internazionali e chè bisogno di rispettare tempistiche e richieste che in alternativa portano a mancati fatturati e problemi enormi alla committenza».

Ma effettivamente poi come è cambiata la camera d’albergo dagli anni ’80 ad oggi? «E’ cambiata radicalmente la camera d’albergo – come ha spiegato Claudio Zanetti Ceo di Visma Contract – perché l’ospite ha esigenze sempre più importanti. All’estero, per esempio, si trovano strutture molto più grandi di quelle che abbiamo in Italia e quindi il turista che gira trova la struttura all’estero dove ha una camera da 40 metri quadri, viene in Italia e trova una camera da 14 metri quadri. Purtroppo poi comincia a fare le differenze e quindi noi siamo costretti a dare all’albergatore la possibilità di presentare quelle cose che l’ospite vuol trovare anche in pochi metri. Oggi, poi, tutti vogliono un arredamento contemporaneo curato in tutti i particolari, colori, illuminazione, profumi, disposizione degli arredi. Si cerca l’esasperazione di fare le cose in grande anche sul piccolo».

Un evento formativo che rientra tra gli appuntamenti più interessanti per i tecnici sia Architetti che Ingegneri della BAT: «E’ uno di quegli eventi che porta un po’ di praticità al nostro lavoro – ha spiegato l’arch. Andrea Roselli Presidente dell’Ordine degli Architetti BAT – soprattutto nelle nostre zone, che hanno aumentato notevolmente l’approccio al turismo. Così sono aumentate tantissimo le strutture ricettive, dal B&B ai piccoli hotel. Con questo evento abbiamo capito quanto sia cambiato il mondo dell’arredo all’interno di una camera d’albergo, soprattutto tecnologicamente ed a livello di ecosostenibilità».

Una base scientifica e documentale per il futuro della Villa Comunale di Trani a 200 anni dall’inaugurazione

Una base scientifica e documentale per il futuro della Villa Comunale di Trani a 200 anni dall’inaugurazione

Mettere un punto fermo, una base scientifica e documentale, alla storia della Villa Comunale di Trani meglio definita come giardino storico e vera e propria opera d’arte. A 200 anni dalla sua inaugurazione un convegno all’interno di Palazzo Beltrani promosso da Italia Nostra e dall’Ordine degli Architetti BAT ma che ha visto anche la partecipazione attiva di amministrazione comunale, Soprintendenza e Politecnico, ha permesso di ripercorrere la vita di uno dei luoghi più iconici e rappresentativi del territorio per mettere attorno ad un tavolo tutti coloro i quali possono avere delle responsabilità ora nella progettazione di una riqualificazione.

«Per intervenire su uno stato effettivamente di degrado attuale – ha spiegato l’arch. Francesca Onesti Presidente della Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti BAT e presidente di Italia Nostra Trani – ci volevano delle basi scientifiche molto precise perché andare a fare un recupero non è certo piantare così delle piantine magari lasciandoci al buon cuore di qualche vivaista. Ma c’era bisogno di un progetto consapevole e scientifico».

Due esperti del settore e cioè il prof. Di Carlo ed il prof. Cazzato, tra i massimi esperti in Italia di architettura del paesaggio per verificare quelli che sono i progetti di riqualificazione di giardini storici importanti come Versailles o il Central Park di New York. Interventi contemporanei su giardini storici che in passato hanno rappresentato lo sviluppo urbanistico della città come a Trani.

«La Villa Comunale è stata realizzata nel 1823 ancor prima di quello che sarà il primo piano urbanistico della città di Trani arrivato solo nel 1847. Il piano urbanistico ha preso le mosse dalla geometria della Villa Comunale. Gli assi del giardino tranese hanno determinato quello che è il Borgo ottocentesco attuale. C’era una visione della città dal mare, questo lo voglio sottolineare perché il mare era l’internet dell’antichità, quindi il mare comandava. Avevamo una porta da mare che era il porto e quindi la città dialogava con il resto del mondo attraverso il mare. Dopo c’è stata l’introduzione della ferrovia, quindi la porta da terra della città moderna. Quindi l’asse di via Cavour era quello che ha collegato idealmente, concettualmente, filosoficamente il contatto tra il mare e la terra, tra i nuovi mezzi di comunicazione di allora, l’infrastruttura e la ferrovia, una grande invenzione, è quello che era il passato, la continuità col mare. Quindi noi abbiamo voluto sottolineare questo, abbiamo voluto gettare le basi per una riflessione».

Come ha sottolineato l’arch. Guarnieri, Soprtintendente, non esistono al momento progetti di riqualificazione unitari. Un problema importante considerando che la Villa Comunale era proprio stata immaginata come un unicum tra cultura, storia, aggregazione, socialità e botanica. Ed i problemi di allora erano anche quelli di adesso come emerso dagli archivi privati della famiglia Stella e della famiglia Calò.

«Già, dal 1870 per esempio – ha spiegato l’arch. Onesti – c’era il problema del crollo del muraglione, quindi coloro i quali si accingono ad intervenire su quel muraglione devono studiare quello che è stato fatto prima. Ci vuole un progetto unitario. Non so se si può fare un concorso di progettazione, certo il Comune può bandire un concorso di progettazione. Noi abbiamo dato le basi di questo».

Accanto al convegno da oggi sarà possibile visitare una mostra sul bicentenario della Villa Comunale di Trani all’interno della Biblioteca Comunale “Bovio”.

 

La Prof.ssa arch. Salimei curatrice del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia: un anno fa ospite degli Architetti BAT

La Prof.ssa arch. Salimei curatrice del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia: un anno fa ospite degli Architetti BAT

«Un grande plauso da parte di tutti noi per la scelta della Prof.ssa arch. Guendalina Salimei come curatrice del Padiglione Italia alla 19^ Mostra Internazionale di Architettura-La Biennale di Venezia. Solo un anno fa era stata nostra ospite all’interno di Palazzo Covelli per una conferenza dal titolo La cura del prendersi cura. Per lei ora una sfida davvero stimolante con un progetto che contiene il qualche modo la cura e l’urgenza del mare». Sono le parole del Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC BAT, l’arch. Andrea Roselli, dopo la notizia della scelta da parte del Ministero della Cultura della docente dell’Università de “La Sapienza” di Roma in questo prestigioso ruolo.

La Prof.ssa arch. Salimei, a settembre dello scorso anno, era stata ospite degli Architetti BAT in occasione degli eventi in collaborazione con I Dialoghi di Trani su invito del prof. Matteo Ieva del Politecnico di Bari e della Commissione Cultura dell’Ordine.

«Siamo davvero felici ed orgogliosi – ha spiegato l’arch. Francesca Onesti che guida la Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti BAT – siamo sempre alla ricerca di eventi che permettano di ospitare e confrontarsi sul nostro territorio con professionisti che sono un punto di riferimento importante per la cultura dell’Italia. La Prof.ssa arch. Salimei lo è ed è stata scelta per un ruolo di grande responsabilità con un progetto che mette al centro proprio l’urgenza del mare che è un luogo di frontiera mobile e di paesaggio interiore dell’uomo».

“Foresta che muove”: Ordine degli Architetti della BAT ha co-organizzato il TEDx Barletta

“Foresta che muove”: Ordine degli Architetti della BAT ha co-organizzato il TEDx Barletta

L’Ordine degli Architetti PPC della BAT, sempre più vicino alle realtà del territorio, ha co-organizzato l’evento TEDx Barletta, iniziativa sotto la licenza TED, che annualmente si ripete grazie all’impegno dell’associazione “Idee da diffondere”. L’edizione 2024, dal tema “Foresta che muove”, ha visto la partecipazione di illustri relatori quali: Francesco Giorgino, Alessandro Giammei, Francesca Nori, Virginia Padovese, lo studio di architettura Alvisi Kirimoto, Francesco Paolo De Ceglia, Claudio Losghi Ranieri, Legno, Lamacchia, Perenne.

L’arch. Valero ospite dell’Ordine degli Architetti nella BAT: «Sostenibilità e bellezza uniche vie per il futuro»

L’arch. Valero ospite dell’Ordine degli Architetti nella BAT: «Sostenibilità e bellezza uniche vie per il futuro»

Riutilizzare quello che già esiste, seguire i cicli della natura, farsi aiutare dalla tecnologia ma non farsi sostituire. E’ il concetto di sostenibilità che ha voluto portare a Trani, a Palazzo Covelli, l’arch. Elisa Valero, docente universitaria di progettazione architettonica all’università di Granada in Spagna e già insignita di numerosi premi internazionali. La professionista è stata ospite dell’Ordine degli Architetti della BAT ed ha parlato delle sue ricerche sulla luce, sul riuso, sui materiali e sulla responsabilità etica nel presente e nel futuro.
«Il futuro dipende da noi e noi siamo molto responsabili di quello che sta accadendo adesso – ha spiegato l’arch. Valero – Noi architetti dobbiamo fare un cambiamento nel nostro approccio alla forma di costuire. La costruzione ha una energia molto forte. La sfida adesso è non distruggere quello che abbiamo. La nostra deve essere una lotta per un cambio climatico. Una lotta che però dobbiamo portare avanti con speranza». L’arch. Valero ha dialogato con l’arch. Greta Torsello componente della commissione comunicazione dell’Ordine BAT e con gli architetti Luca Bifone e Roberto Carlucci. Ma tanti sono stati anche gli interventi da parte dei tanti professionisti presenti. La docente all’università di Granada si è soffermata sul suo concetto di sostenibilità con un viaggio nel suo mondo a partire dallo studio progettato e realizzato nella città spagnola. Un ufficio nato 15 anni fa, in un lotto molto piccolo per cui è stato necessario lavorare più in verticale che in orizzontale e con sfide audaci e nuove nell’utilizzo della luce e dei materiali rispetto al contesto già costruito. Di qui le tante ricerche sul riuso.

«Le città in Europa sono già costruite – ha spiegato l’arch. Valero – per questo non dobbiamo perdere quello che abbiamo, ha un valore patrimoniale ed anche un valore morale. E’ necessario fare più con meno e dunque il riuso, io non vedo altra possibilità. La sostenibilità è necessaria. Se qualcosa non è sostenibile non dura nel tempo. La qualità dell’architettura è fare meglio, non fare di più ma fare meglio ed a volte meno è meglio».

Concetti chiari e proiettati verso il presente ed il futuro. Accettare quello che la natura è e quello che sono gli uomini che poi difatto sono natura. E questo principio, ha spiegato nei suoi lavori l’arch. Valero, viene messo in mostra grazie alla semplicità, valore cardine dell’architettura, assieme ad estetica ed etica. Anche questi due principi devono viaggiare di pari passo. Una serata particolarmente apprezzata dai tanti architetti presenti a Palazzo Covelli e che ha riportato l’architettura internazionale a Trani dopo Francesca Singer, Rodrigo Antón Carrasque e Jana Crepon.

«Sono contento e felice di portare nel nostro ordine architetti di rilevanza internazionale – ha spiegato il Presidente dell’Ordine arch. Andrea Roselli – Di questo devo ringraziare sicuramente le commissioni, in questo specifico caso la commissione comunicazione che si è molto impegnata in questo evento. Ma soprattutto a programmare tutti gli eventi in programma per questo quadrimestre di fine anno».

Dialoghi di Trani ed Architetti BAT, un legame che prosegue da oltre dieci anni: «Promuovere la buona architettura»

Dialoghi di Trani ed Architetti BAT, un legame che prosegue da oltre dieci anni: «Promuovere la buona architettura»

«Riteniamo che gli architetti possano dare un contributo di spessore ad una manifestazione che riguarda non solo la città di Trani ma tutto il nostro territorio. Promuovere la buona architettura ed il buon saper fare è uno dei nostri principi». Lo ha spiegato chiaramente l’arch. Francesca Onesti, Presidente della Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti BAT, il motivo per cui è stato fondamentale e soprattutto vincente ancora una volta, il coinvolgimento nell’ambito dell’evento “I Dialoghi di Trani”. Un contributo qualificato su diversi temi con convegni specifici su abitare l’inclusione, sul racconto dell’accoglienza ma anche sulla rigenerazione urbana inclusiva oltre all’attenzione all’arte con mostre ed installazioni a corollario dell’evento giunto alle 23esima edizione. Di queste undici hanno visto la collaborazione proprio dell’Ordine degli Architetti della BAT.

Un progetto che quest’anno si è snodato sul tema trainante de I Dialoghi di Trani e cioè l’accoglienza, con la conclusione affidata proprio ad un convegno sulla rigenerazione urbana all’interno dello chalet della Villa Comunale (che quest’anno celebra il bicentenario dalla nascita). Obiettivo anche in questo caso l’inclusione a partire da un caso di studio e cioè un’idea di riqualificazione degli spazi degli ex magazzini della stazione ferroviaria di Noto.

«Abbiamo realizzato tre ipotesi progettuali per rigenerare degli spazi degli ex magazzini della stazione ferroviaria di Noto – ha spiegato invece l’arch. Maria Parente – che vede all’interno della sua composizione tre diversi city user, i cittadini, i turisti ed anche i camminanti. Abbiamo cercato quindi di dare a questi city user uno spazio di cultura, di arte e di incontro».

«L’idea è quella di un centro culturale ibrido nella funzione, nel modello di gestione, nelle attività che si fanno – ha spiegato Salvatore Tringali, Direttore Artistico del Codex Festival – Chiaramente non si poteva che partire da un approccio multidisciplinare e non potevamo che partire dagli architetti e dalla progettazione architettonica. Per creare un luogo inclusivo e un luogo ibrido la progettazione architettonica è il primo passo perchè deve creare degli spazi adatti all’inclusività e quindi i due temi vanno di pari passo».

Tutti i dialoghi con gli architetti e le mostre in biblioteca e nella villa comunale hanno ricevuto particolari apprezzamenti con un ottimo seguito. La collaborazione con i Dialoghi di Trani è solo il primo passaggio di una serie di eventi che puntano, come di consueto, a formare ed informare gli architetti ma non solo. «Da oggi fino a dicembre avremo tutta una serie di eventi formativi ed informativi per i nostri iscritti totalmente gratuiti – ha spiegato il Presidente dell’Ordine degli Architetti Andrea Roselli –  e si concluderanno con la Festa dell’Architetto che noi come consiliatura abbiamo intrapreso per creare dei momenti di comunione tra noi professionisti iscritti all’ordine».

Tra mostre e dialoghi si parla di “accoglienza” dal punto di vista degli Architetti della BAT

Tra mostre e dialoghi si parla di “accoglienza” dal punto di vista degli Architetti della BAT

Una prima giornata di grande impatto per i Dialoghi di Trani che hanno aperto la XXIII^ edizione con importanti ospiti e con le consuete collaborazioni su tutto il territorio. Di particolare rilievo, oltre agli eventi tra Palazzo San Giorgio e Piazza Quercia, sono state senza dubbio le attività messe in campo dall’Ordine degli Architetti BAT che da 11 anni collabora attivamente con l’organizzazione del prestigioso appuntamento settembrino. In questo 23esimo anno la scelta è ricaduta su di un tema particolarmente importante come l’accoglienza. «Accoglienza significa anche far si che le nostre città possano accogliere nel miglior modo gli stessi cittadini o un semplice turista – ha spiegato l’arch. Andrea Roselli, Presidente dell’Ordine degli Architetti BAT – e questo fa parte anche della gestione del bene pubblico perchè solo così, con la bellezza che possiamo esprimere anche noi, si accoglie meglio chi entra nelle nostre città, nei nostri paesi e nelle nostre case».

L’Ordine degli Architetti ha patrocinato due attività all’interno della villa comunale tranese dopo una call immaginata dalla commissione cultura presieduta dall’arch. Francesca Onesti, sia con l’allestimento temporaneo dell’arch. Laura Romanelli con la rappresentazione di “Tirreno” venuto dal mare e sia con la restituzione dei risultati di un workshop di rigenerazione urbana svolto a Noto dall’arch. Maria Parente con tema la riqualificazione degli ex magazzini ferroviari. «Io ho pensato al primo personaggio che nella storia di Trani, almeno secondo la leggenda, è stato accolto dalla nostra terra – ha spiegato l’arch. Laura Romanelli – Trani fu fondata da Tirreno e poi ampliata da Traiano. Quindi ho voluto rappresentare chi fosse questo personaggio, Tirreno».

«Abbiamo realizzato tre ipotesi progettuali per rigenerare degli spazi degli ex magazzini della stazione ferroviaria di Noto – ha spiegato invece l’arch. Maria Parente – che vede all’interno della sua composizione tre diversi city user, i cittadini, i turisti ed anche i camminanti. Abbiamo cercato quindi di dare a questi city user uno spazio di cultura, di arte e di incontro».

Poi spazio in Biblioteca all’artista Irene Pietrafesa con la sua mostra “Mare Nostro”. «Io amo il blu ed il mare, il mare come soffio vento ed acqua – ha spiegato Irene Pietrafesa – il mare rappresenta l’unione dei popoli anche se a volte è piena di situazioni drammatiche, quelle a cui assistiamo tutti i giorni».

Infine il primo dialogo dei tre previsti a Palazzo Covelli, sede prestigiosa dell’Ordine degli Architetti BAT, moderato dall’arch. Dario Natalicchio per raccontare l’accoglienza con lo sceneggiatore Alessandro Sermoneta e la sua storia legata anche allo sbarco della Vlora a Bari. «Il mondo è cambiato – ha spiegato nel suo intervento Sermoneta – nello stesso tempo il nostro modo di rapportarci a questo fenomeno chiamato migrazione, con una parola che l’unifica tutto ma che è un errore perchè ogni popolo è diverso, ogni etnia che si sposta è diversa e lo fa per motivi diversi, ogni persona è diversa. Quindi approcciarsi a questo fenomeno come un tutt’uno facendo una legge che lo risolva in toto non è possibile».

La collaborazione con i Dialoghi di Trani è solo il primo passaggio di una serie di eventi che puntano, come di consueto, a formare ed informare gli architetti ma non solo. «Noi partiamo oggi con i Dialoghi – ha concluso il Presidente arch. Roselli – ma da oggi fino a dicembre avremo tutta una serie di eventi formativi ed informativi per i nostri iscritti totalmente gratuiti, e si concluderanno con la Festa dell’Architetto che noi come consiliatura abbiamo intrapreso per creare dei momenti di comunione tra noi professionisti iscritti all’ordine».