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Premio per un progetto di 5 neo laureate del Poliba, il plauso dell’Ordine degli Architetti BAT

Premio per un progetto di 5 neo laureate del Poliba, il plauso dell’Ordine degli Architetti BAT

Un plauso arriva dall’Ordine degli Architetti della BAT a cinque neo laureate per un progetto dal titolo “Identità portoghese e sperimentale innovazione nel quartiere di Chelas a Lisbona” segnalato al SACU 2025 (Seminario Internazionale e Premio di Architettura e Cultura Urbana di Camerino). Le autrici del riconoscimento sono tutte neo laureate al Politecnico di Bari: Annalisa Aniello (Andria), Roberta Baglivo (Bari), Luana Baldini (Bisceglie), Valeria Dibenedetto (Mola di Bari) e Ilaria Impagnatiello (Maschito – Potenza). Relatore e referente Poliba il prof. Matteo Ieva.

L’edizione XXXV del premio ha visto circa 150 partecipanti tra architetti, docenti, relatori, professionisti, laureati, studenti, provenienti da Italia, Egitto, Centro Africa, Penisola Iberica, Nord Europa, America Latina. Sono stati 52 i progetti presenti in catalogo e tra questi anche quello delle neo laureate del Politecnico Barese. L’edizione 2025, svoltasi nelle scorse settimane presso l’Università di Camerino, si è misurata sul tema, “L’Architettura e i luoghi” per riflettere e per indagare su nuovi possibili percorsi.

Lo stage di un mese delle cinque studentesse nella città lusitana ha permesso di eseguire uno studio accurato sull’architettura storica e moderna della città e di comprenderne i caratteri della costruzione nelle diverse fasi evolutive. È da questi che ha preso criticamente le mosse l’ipotesi progettuale sviluppata con la Tesi, presentata alla XXXV edizione del Seminario Internazionale di Camerino.

«Siamo davvero felici di mettere in evidenza queste giovani leve che cominciano già a dare un segno importante e tangibile della loro presenza sul territorio – ha spiegato il Presidente dell’Ordine degli Architetti BAT Andrea Roselli – Due in particolare, l’arch. Aniello e l’arch. Baldini, saranno a breve nostre iscritte. A loro ed a tutte le altre neo laureate che hanno partecipato a questo importante progetto il nostro plauso ed il nostro grazie perchè sono energie nuove che danno lustro e visione nella nostra professione».

Architetti, Ingegneri e Geometri riuniti a Barletta dopo l’adozione della legge regionale 36/23:«Chiariti diversi punti»

Architetti, Ingegneri e Geometri riuniti a Barletta dopo l’adozione della legge regionale 36/23:«Chiariti diversi punti»

Un forum tecnico che ha riunito i professionisti del settore e cioè Architetti, Ingegneri e Geometri per analizzare fattivamente e dare un proprio contributo alle due delibere di consiglio comunale approvate a Barletta per recepire la nuova legge regionale numero 36 che disciplina gli interventi di ristrutturazione edilizia. «Un’occasione importante perché, adeguare un edificio di scarso valore architettonico alle nuove esigenze abitative, renderlo salubre e sicuro dal punto di vista strutturale – ha spiegato la vice presidente dell’Ordine degli Architetti BAT Marina Dimatteo – incentiva le famiglie ad abitare quartieri che in alternativa resterebbero degradati. Questo processo porta naturalmente una rigenerazione urbana e nello stesso tempo sociale e culturale. Si può agire con piccoli interventi che portano poi, nel complesso, a grandi risultati. Attraverso la raccolta di queste osservazioni speriamo di dare un contributo valido e fattivo al comune di Barletta. Per poi incentivare anche gli altri comuni della provincia a fare lo stesso».

Il forum organizzato dai tre ordini professionali tecnici provinciali, ha permesso di chiarire diversi passaggi anche grazie alla presenza del funzionario comunale arch. Michele Fiorella. Le osservazioni venute fuori dall’incontro vertono sulla necessità di avere una normativa chiara e inequivocabile sia dal punto di vista cartografico che per quel che riguarda le norme tecniche. Troppe volte in passato, è stato sottolineato durante l’incontro, si è assistito a discrezionalità nel rilascio di permessi. La normativa deve essere precisa e la perimetrazione deve essere applicata con lo stesso criterio a tutti gli ambiti. Questo l’appello forte che arriva da parte dei professionisti che hanno rimarcato come sia positiva la strada intrapresa dai comuni per la riqualificazione del patrimonio architettonico degradato soprattutto a Barletta dove si sente l’assenza di uno strumento urbanistico generale che regolamenti l’intero territorio. Un documento, questo, atteso da anni. Ora però la necessità è che tutti i comuni dopo Barletta, Canosa ed Andria si adeguino rapidamente alle legge regionale 36 e coinvolgano i professionisti.

«Questo consente una riqualificazione senza consumo di suolo – ha ricordato l’arch. Marina Dimatteo – Per questo è importante perché non si ha una cementificazione delle città ma si agisce puntualmente e solo dove serve». Nel corso del forum si è parlato anche della possibilità di delocalizzazione di volumetrie. I professionisti hanno richiesto di esplicitare le modalità di applicazione e l’iter procedurale. Nell’analisi, infine, di una delle due delibere di consiglio comunale, in particolare la n° 49, è stata rilanciata la proposta di utilizzare le zone B5 anche come aree di “atterraggio” per la delocalizzazione dei volumi previsti proprio dalla legge regionale, mettendo in relazione stretta i due atti di Consiglio Comunale

La metamorfosi perpetua di Tirana ora una delle capitali più attrattive per urbanistica ed architettura

La metamorfosi perpetua di Tirana ora una delle capitali più attrattive per urbanistica ed architettura

Le continue trasformazioni geopolitiche, un movimento perpetuo sociale e culturale, una nazione ed in particolare una Capitale che ora attrae professionisti stranieri per una contaminazione che crea una importante metamorfosi soprattutto a livello architettonico ed urbanistico. Si è parlato di Albania ed in particolare di Tirana nell’incontro formativo con l’architettura internazionale voluto dall’Ordine degli Architetti della BAT ieri a Palazzo Covelli a Trani con ospite il prof. arch. Armand Vokshi Preside della Facoltà di Architettura ed Urbanistica del Politecnico di Tirana.

«Ovviamente l’Albania ha passato una storia difficile negli ultimi cento anni e ovviamente ora negli ultimi trent’anni sta cercando di recuperare quella parte della storia che ormai gli altri paesi hanno attraversato negli ultimi settanta o cento anni – ha detto il prof. Vokshi illustrando passato e presente di Tirana – Quindi questo tempo perso si sta stringendo in diciamo meno di trent’anni. Questa profonda trasformazione sta avvenendo anche e soprattutto nell’ambito dell’architettura e dell’urbanistica dove c’è una grande richiesta con l’attivazione di grandi studi che giungono a Tirana da tutto il mondo. Ma c’è anche un importante avvicinamento di architetti giovani che vengono sia albanesi ma anche dall’Italia e dalla comunità europea. Qui hanno trovato un terreno fertile per poter offrire concetti nuovi, architetture nuove che ovviamente vengono ad insediarsi in un tessuto urbano che ha tuttora i segni della storia difficile».

L’analisi del passato e del presente con progetti urbanistici e sociali di Tirana per raccontare di quanto sia ormai diventata internazionale la Capitale albanese con una profonda integrazione tra il passato difficile ed un presente di riscatto. In ogni passo, però, riaffiora sempre il profondo legame millenario con l’Italia e con la Puglia in particolare. «Il mare che ci divide non è un mare, è un lago e ovviamente siamo talmente vicini che più tempo passa, più ci conosciamo, più vediamo che siamo simili, infatti c’è il bacino Mediterraneo che ci unisce – ha detto il prof. Vokshi – Negli ultimi trent’anni si vede che questo legame così stretto è una ripetizione della storia che è successa nell’ultimo millennio».

Ad introdurre i lavori è stato il Presidente dell’Ordine degli Architetti BAT Andrea Roselli che ha ricordato come molteplici siano già stati negli ultimi anni gli incontri con l’architettura internazionale con obiettivo crescita collettiva e personale dei professionisti del territorio. «Continuiamo questo percorso formativo con ospiti internazionali di rilievo – ha spiegato Andrea Roselli – L’architetto Armand Vokshi, preside della facoltà di architettura di Tirana, è sicuramente un grande personaggio nel mondo dell’architettura europea. L’evoluzione sia architettonica che sociale della capitale albanese, ha apportato sicuramente uno spirito innovativo anche per tutta l’Europa, perché con queste nuove progettualità Tirana sta diventando una delle capitali europee urbanisticamente parlando più all’avanguardia».

La pasta cementizia ed il ritorno tra storia e architettura: «Materiale che calpestiamo da quando siamo nati»

La pasta cementizia ed il ritorno tra storia e architettura: «Materiale che calpestiamo da quando siamo nati»

Origini, tecnica, recupero e scenari attuali sui pavimenti in pasta cementizia, un materiale che per molti decenni è stato un componente essenziale dell’architettura e che oggi, dopo un periodo di stand by è tornato particolarmente in auge grazie a nuovo design e qualità. Di questo e di molto altro si è parlato nel corso di un appuntamento formativo all’interno di Palazzo Covelli a Trani organizzato dall’Ordine degli Architetti PPC BAT con il patrocinio dell’ADSI e cioè l’Associazione Dimore Storiche Italiane.

«E’ un materiale con il quale ci confrontiamo un po’ tutti e che tutti conosciamo, che calpestiamo, abbiamo calpestato da quando siamo nati – ha spiegato l’arch. Anna De Palma libero professionista e componente della commissione Cultura e Pari Opportunità dell’Ordine degli Architetti BAT – Di recente questi materiali che cominciavano a essere un po’ desueti perché utilizzavano ornamenti non più utilizzati, finchè si sono avvicinati una serie di figure quali i designer, gli architetti e gli artisti che hanno completamente rivoluzionato e ora in questo momento stanno vivendo un ritorno importante tant’è che partecipano alle fuori salone, alle fiere importanti perché è un materiale che oltre ad essere di una qualità eccezionale tant’è che dura da oltre cento anni, è anche estremamente bello e variegato e colorato».

Cementine, graniglie e tutte le diverse forme di questi rivestimenti decorativi che adornano ancora oggi anche le dimore storiche italiane per cui l’ADSI prova a lavorare sulla loro salvaguardia per non perdere testimonianze concrete di storia e meraviglia. «Noi abbiamo sempre tentato di difendere le dimore storiche per il loro valore morale – ha spiegato nel corso del suo intervento Piero Consiglio Past President dell’ADSI – Ci siamo accorti però che non bastava. Abbiamo cominciato a far capire che le dimore storiche sono una risorsa, una risorsa praticamente non ancora sfruttata per lo Stato. Sono una risorsa intorno alla quale si può sviluppare un nuovo tipo di progresso sostenibile, senza ulteriori spese, perché si tratta di utilizzare cose già esistenti. Vogliamo fare un elenco delle filiere che corrono attorno a queste dimore storiche? Il restauro è la prima, quindi edilizie e restauratori di beni mobili e immobili. La ricerca, quindi archivisti, storici dell’arte, guide turistiche, è una filiera lunghissima. Speriamo di svegliare il mondo su questa situazione».

Un viaggio tra passato e futuro introdotto e dal Consigliere referente della commissione Cultura e Pari Opportunità Domenico Tritto e con i contributi qualificati anche di Luca Rocchi Docente incaricato di Restauro Architettonico all’Università di Ferrara, Tiziana Elisabetta de Lillo restauratrice e Cecilia Alemagna docente di design all’Accademia delle Belle Arti di Bari. A moderare gli interventi è stato Lorenzo Pietropaolo Ricercatore di storia dell’architettura al Politecnico di Bari.

“Storie di Donne per l’architettura, dalla conoscenza al Progetto”, evento formativo dell’Ordine BAT

“Storie di Donne per l’architettura, dalla conoscenza al Progetto”, evento formativo dell’Ordine BAT

L’obiettivo è quello di raccontare il contributo delle donne nell’architettura per ricerca, innovazione e sostenibilità. Un convegno formativo sulle pari opportunità quello organizzato a Trani, giovedì 29 maggio con inizio alle ore 16, all’interno di Palazzo Covelli dall’Ordine degli Architetti PPC BAT con il supporto scientifico della commissione Cultura e Pari Opportunità. Nel corso dell’evento saranno analizzate le storie di donne architetto che con il loro ruolo istituzionale hanno contribuito alla crescita culturale della Puglia.

I saluti istituzionali saranno del Presidente dell’Ordine Andrea Roselli e dell’assessore ai trasporti della Regione Puglia Debora Ciliento. A dialogare con la presidente della commissione Cultura e Pari Opportunità dell’Ordine Francesca Onesti saranno la direttrice della scuola di Specializzazione in beni architettonici e del paesaggio del Politecnico di Bari Monica Livadiotti che parlerà di ricerca e disegno della città con il caso di Kos nel Dodecaneso Italiano. Poi ci sarà l’intervento della Docente di urbanistica allo IUAV di Venezia Sabina Lenoci che parlerà del progetto urbanistico e della cura delle città oltre a Fabiana Cicirillo libera professionista oltre che assessore alla cultura delal città di Lecce per molti anni. A chiudere gli interventi sarà la direttrice generale e prorettrice del Politecnico di Bari Loredana Ficarelli con la storia antica “da Lizzy a Lina”.

Un convegno in cui saranno affrontati diversi aspetti storico-urbanistici ma anche una possibile visione contemporanea di città “sostenibile”, che deve pervadere la coscienza collettiva al pari della necessità della tutela del patrimonio che abbiamo ereditato e che ci appartiene profondamente.

«Nessuno può fare un’opera più bella degli alberi», lo studio sul rapporto con l’architettura del prof. Oddo

«Nessuno può fare un’opera più bella degli alberi», lo studio sul rapporto con l’architettura del prof. Oddo

L’albero dell’architettura ed il paradigma del rapporto tra gli stessi alberi e l’architettura. E’ questo lo studio che il Prof. Maurizio Oddo docente ordinario di Progettazione Architettonica e Urbana dell’Università “Kore” di Enna ha presentato a Trani all’interno di Palazzo Covelli in un incontro formativo organizzato dall’Ordine degli Architetti PPC BAT. La ricerca è stata raccolta in un volume in cui sono catalogate oltre 200 opere, un vero e proprio atlante dell’architettura sotto specie d’albero.

«Nessuno può fare un’opera più bella degli alberi», ha spiegato il prof. Maurizio Oddo nella sua relazione introduttiva prendendo spunto da una frase dell’arch. Pierluigi Nervi: «Dall’analisi critica dei progetti arriva una analisi lucida di quello che ci circonda e di dove si sta andando nel rapporto tra natura ed architettura – ha spiegato il prof. Oddo -, qualunque circostanza sul nostro pianeta ha le piante come protagoniste e l’architettura in questo senso non fa eccezione. È importante riflettere su questo tema complesso solo dopo aver eseguito una attenta analisi spaziale, con una meditazione estetica e scientifica, senza tralasciare la congiuntura odierna che vede costantemente inverarsi la tragedia della deforestazione, quale specchio evidente dell’Antropocene. Abbiamo tanto da imparare, per esempio dalla cultura orientale in tema di alberi e gestione del verde».

Un pomeriggio formativo in cui ad aprire i lavori è stato il prof. Matteo Ieva, docente del Politecnico di Bari nonchè componente della commissione cultura e pari opportunità dell’Ordine degli Architetti BAT. Al suo fianco una approfondita esegesi critica da parte del prof. Nicola Marzot, docente responsabile dell’Atelier in Architecture and Computational Design del Politecnico di Torino. Nel corso dell’intervento del prof. Maurizio Oddo c’è stato spazio anche per uno dei progetti più iconici del territorio della BAT e cioè Castel del Monte in cui si avverte «l’albero per assenza» in un ideale percorso con le foreste che accompagnavano Federico II verso il suo Maniero andriese un continuum con una torre ottagonale proprio della città di Enna da cui proviene il docente.

«Abbiamo avuto degli spunti davvero molto importanti dal prof. Oddo – ha spiegato il Presidente dell’Ordine degli Architetti BAT arch. Andrea Roselli – il rapporto con la natura ed in particolare con gli alberi ci coinvolge direttamente in quanto progettisti di bellezza e soprattutto di ambiente. Una prospettiva su cui abbiamo necessità di continuare a riflettere con molta attenzione in un’epoca in cui anche gli alberi hanno un peso essenziale sul benessere di tutti noi».

Proprio sulle scelte spesso frettolose negli abbattimenti e nelle integrazioni mancate nei progetti con la natura circostante si è poi dipanata la discussione con i tanti professionisti presenti all’incontro.

«Al tavolo delle decisioni servono le generazioni che non sono ancora nate»: l’appello dei procuratori Nitti e Rossi

«Al tavolo delle decisioni servono le generazioni che non sono ancora nate»: l’appello dei procuratori Nitti e Rossi

L’evento organizzato a Trani dagli ordini professionali di Architetti, Ingegneri e Avvocati sul tema tutela ambientale

Al tavolo delle decisioni sul futuro non ci dovrebbe essere solo il presente ma anche una componente forte che riguarda le prossime generazioni specialmente se si parla di ambiente. E’ quanto ribadito con forza nel corso dell’evento andato in scena a Trani “Parole costituenti: Ambiente” organizzato dagli ordini professionali provinciali della BAT degli Architetti, Ingegneri e Avvocati. Una tavola rotonda, introdotta dal prof. Matteo Ieva docente di progettazione architettonica urbana del Politecnico di Bari, in cui l’ambiente è stato al centro del dibattito con i Procuratori della Repubblica di Trani e Bari rispettivamente Renato Nitti e Roberto Rossi che hanno analizzato il tema non solo dal punto di vista puramente giudiziario e giuridico ma anche ragionando dal punto di vista della responsabilità di tutti nei confronti delle generazioni future. Il Procuratore Nitti, per esempio, ha ricordato come la tutela ambientale sia entrata tra le parole fondanti della Costituzione solo nel 2022 dopo una gestazione durata almeno una cinquantina di anni e cioè dal quel 1972 quando le Nazioni Unite avviano un percorso di consapevolezza sul tema ambientale. Sul tema, dopo tutti questi anni, ora c’è una sensibilità ed è questa una conquista secondo i procuratori di Trani e Bari anche se resta la continua violenza sul territorio operata da gente senza scrupoli e che fanno della Puglia una potenziale nuova Terra dei Fuochi. Ma la responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle generazioni future parte anche e soprattutto dai professionisti che operano nei più diversi settori, come gli Architetti.

«Le generazioni future non hanno una struttura giuridica – ha spiegato l’arch. Francesca Onesti, presidente della Commissione Cultura Ordine degli Architetti BAT – ma dovrebbero averla per il futuro del nostro paese ed il futuro della nostra terra. Noi per questo abbiamo una responsabilità enorme in qualsiasi gesto noi facciamo anche il piccolo progetto architettonico è una grande responsabilità. Dobbiamo aver molto chiaro il limite fra l’interesse del privato e l’interesse pubblico perchè l’interesse pubblico è il rispetto per l’umanità. Questo è l’ambiente quello che ci deve far star bene da un punto di vista morale, fisico insomma da tutti i punti di vista».

L’evento è stato promosso dalla Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti BAT assieme agli altri ordini professionali ed all’associazione Italia Nostra. «Noi come architetti in questo percorso siamo sicuramente considerati e soprattutto entriamo a piedi uniti – ha spiegato l’arch. Andrea Roselli Presidente Ordine degli Architetti BAT – perché noi siamo coloro che in qualche maniera con le nostre progettualità andiamo a modificare l’ambiente ed il territorio. Quindi attraverso una buona architettura possiamo far sì che si riesca a migliorare la qualità della vita. Soprattutto il nostro ruolo è anche quello di sensibilizzare la comunità attraverso una progettualità migliore che porti gli abitanti delle nostre città, delle nostre campagne, dei nostri luoghi a pensare ad un ambiente migliore per loro e per il futuro dei figli».

Tra i relatori anche il Professore di fisica tecnica e impianti al Politecnico di Bari Umberto Berardi, gli avvocati Alessandro Amato e Vittorio Triggiani, oltre al Professore di Diritto Penale all’Università degli Studi di Bari Vincenzo Muscatiello. Presente anche il Sindaco di Trani Amedeo Bottaro.

Recupero, restauro e consolidamento di edifici in muratura: seminario formativo dell’Ordine degli Architetti

Recupero, restauro e consolidamento di edifici in muratura: seminario formativo dell’Ordine degli Architetti

Nuovo appuntamento con la formazione a cura dell’Ordine degli Architetti PPC BAT: giovedì 13 marzo a partire dalle ore 15,30 ci sarà un seminario dedicato ad “Interventi di risanamento, recupero, restauro e consolidamento di edifici in muratura”. Un tema particolarmente importante realizzato in collaborazione con la Mapei Academy.

Dopo l’introduzione dei lavori affidati al Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC BAT arch. Andrea Roselli spazio al dott. Massimiliano Antichi area manager di area sud di Mapei che coordinerà i lavori. Nel corso dell’appuntamento ci sarnno anche le relazioni dell’ing. Giammario Dispoto e l’ing. Mauro Antonio La Notte entrambi della sezione Grandi Progetti Mapei di Molise e Puglia, oltre al Prof. Ing. Alberto Balsamo Professore Ordinario Università Federico II di Napoli.

Si parlerà di risanamento del patrimonio architettonico esistente e interventi sostenibili nelle nuove costruzioni ma anche di materiali compositi per il consolidamento degli edifici in muratura e di rinforzo delle strutture in muratura con materiali innovativi: i riferimenti normativi per l’utilizzo dei materiali e procedure di accettazione in cantiere, la validazione scientifico-sperimentale, applicazioni.

Rinnovo componenti del comitato nazionale dei delegati di Inarcassa: il voto telematico dal 3 al 7 marzo

Rinnovo componenti del comitato nazionale dei delegati di Inarcassa: il voto telematico dal 3 al 7 marzo

E’ tempo di rinnovo per i componenti del comitato nazionale dei delegati Inarcassa per il quinquennio 2025-2030. Per votare per l’elezione dei nuovi delegati provinciali della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti, sarà necessario effettuare l’accesso alla propria area riservata dal portale iOL Inarcassa con qualsiasi dispositivo connesso dal 3 al 7 marzo 2025 dalle 9 alle 19. Il voto potrà essere espresso esclusivamente per via telematica.

Possono votare tutti gli Architetti iscritti alla data del 14 novembre 2024 (data di indizione delle elezioni) ed alla data del voto. L’elenco dei candidati, le informazioni e tutti i dettagli sono disponibili nella sezione dedicata sul sito internet Inarcassa al seguente link: https://www.inarcassa.it/elezioni-2025-2030.

Nuova legge regionale urbanistica, arch. Roselli (Ordine BAT): «Bene confronto, no a norme straordinarie»

Nuova legge regionale urbanistica, arch. Roselli (Ordine BAT): «Bene confronto, no a norme straordinarie»

«Assieme agli altri ordini professionali della Puglia riuniti sotto la comune bandiera della Federazione regionale degli Architetti, abbiamo chiesto ed ottenuto un tavolo permanente in Regione per continuare a discutere assieme in modo serrato sulla nuova legge urbanistica e sul piano paesaggistico territoriale regionale. Abbiamo ribadito con forza tutti assieme il no a norme urbanistiche di carattere derogatorio e straordinario come è stato con il Piano Casa». Ribadisce un concetto forte e chiaro il Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC BAT Andrea Roselli in vista del nuovo incontro del tavolo tecnico regionale convocato dal consigliere delegato Stefano Lacatena. C’è in discussione la nuova legge sull’urbanistica che è un tassello essenziale per la Puglia e per cui c’è la necessità di grande coinvolgimento delle realtà professionistiche.

«Abbiamo condiviso con gli Architetti di Puglia e con il presidente di Federazione Maurizio Marinazzo la necessità per la regione di pensare ad una legge unitaria ma soprattutto flessibile – ha detto ancora l’arch. Andrea Roselli – una legge che garantisca norme chiare ed univoche su tutto il territorio regionale. C’è da ripensare le norme future considerando la denatalità ma soprattutto la necessità di riqualificare e rigenerare l’urbanistica presente senza gravare ancora sul consumo di suolo già a livelli altissimi. Quindi questo strumento dovrà armonizzare le attività dei comuni e creare una sintesi su tutte le attività culturali, sociali, di impresa, ambiente e sanità».